Luce, Amore, Orgoglio: Pride di Milano 2023

Sono uscito di casa che già faceva caldo e mi sono diretto a piedi a prendere la metropolitana, sono arrivato in stazione centrale verso le 13:30 e riemergendo dal sottosuolo mi sono ritrovato immerso all’interno del cuore pulsante del Pride in un corteo composto da una cascata di colori, musica e divertimento, espressione di autenticità, libertà e di assoluto orgoglio. 

Sono stato abbracciato dal diritto universale dell’amore che oltrepassa le barriere e unisce le persone di ogni genere, orientamento sessuale e background, sono rimasto affascinato dagli occhi e dai sorrisi di coloro che in questo cammino raccontano storie di forza e resilienza, rimarcando l’importanza di continuare la lotta per l’uguaglianza nella unicità.

Una delle cose più straordinarie del Pride di Milano 2023 che mi ha rallegrato il cuore è stata la bellezza della diversità espressa in tutte le sue forme, abbracci tra amici e familiari, coppie che camminano mano nella mano, individui che indossano con orgoglio i colori della vita, bambini felici e festanti e famiglie arcobaleno che, assieme alla comunità LGBTQIA+, sono parte integrante di questa lotta, facendo sentire la loro voce e dimostrando che l’amore non conosce confini.

Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali …
…È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli…

Sono un fotografo di strada e la difficoltà in questo ambiente è trovare l’equilibrio tra discrezione e audacia. Surfare tra le onde dell’asfalto non mi ha mai creato problemi e posso dire che fin da subito mi sono trovato a mio agio nel muovermi tra la gente che sfila, facendo modo che non si accorga di me. 

Fino a qualche anno fa uscivo con la macchina scattando quello che reputavo curioso, poi anche grazie al mio percorso di studi, ho imparato a ragionare in termini progettuali cercando situazioni  e quadri che potessero raccontare una storia in una serie di scatti.

Al Pride di quest’anno ho incontrato Luca che, in passato, è stato un mio insegnante di fotografia.

Era lì per lavoro. L’ho seguito osservando i suoi comportamenti e il suo approccio con le persone. Vederlo all’opera mi ha aiutato ad iniziare a sbloccare una mia carenza, la comunicazione verbale con i soggetti.

Luca Nizzoli Toetti

Non sono un ritrattista anche se amo immensamente il ritratto e questa mia mancanza la devo sicuramente al mio non sentirmi a mio agio nel guidare una persona per farla posare per me. 

Osservando Luca ho deciso di provare ad uscire dalla mia zona di comfort e timidamente ho cominciato a chiedere alle persone di posare per me e devo ammettere che l’ambiente sereno, piacevole e festoso che offre il corteo del Pride è stato positivamente determinate, ho piano piano preso coraggio e scatto dopo scatto ho sentito che il disagio iniziale mutava in un nuovo stato d’animo, più produttivo ed efficace, incominciavo a divertirmi.

Di questa giornata porto a casa una nuova consapevolezza fotografica, tanto caldo e una gioia nel cuore che queste migliaia di persone hanno donato chiedendo semplicemente di essere ascoltate e raccontate.

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